Si può affermare che l’eredità delle parole pronunciate dallo statista aretino nel 1957 in occasione dell’XI Congresso delle Nouvelles Équipes Internationales, ovvero quell’ostinata e dialettica ricerca di una terza via anche all’interno di uno schieramento atlantico imposto dalle contingenze, si ritroverà puntualmente nella politica condotta negli anni successivi, quando fu chiamato a operare nel contesto interno e internazionale. Soprattutto nel decennio 1958-68 si coglie un’identità di temi e di azione che rivela, pur nell’adattamento dettato dalle circostanze imposte dal piano storico, un senso di coerente continuità tra le tesi esposte ad Arezzo e l’azione promossa da Fanfani.
Il pane quotidiano. Fanfani e il sovranismo cattolico
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Riassumere in una sintesi accettabile l’esperienza culturale e politica di un personaggio articolato e complesso come Fanfani è tutt’altro che impresa facile. Come premessa e punto di aggancio per scalare una parete estremamente impegnativa, è parso interessante coniugare il percorso spirituale, culturale e politico di questo “cavallo di razza” democristiano con il focus della Guerra fredda, chiave di volta della prima Repubblica nella quale la trama e l’ordito della sua personale traccia esistenziale e storica si sono intrecciati strettamente, disegnando lucide previsioni talvolta anche in aspra controtendenza rispetto ai suoi colleghi di partito. Lucidità che affonda le radici in una solida e strutturata formazione religiosa.
| Autore | GIANFRANCO PERONCINI |
|---|---|
| Dimensioni | 14×20,5 |
| Formato | Cartaceo |
| ISBN | 979-12-80920-15-7 |
| Lingua | Italiano |
| Lunghezza | 336 pagine |
| Editore | La Vela |


























