Può darsi che questo mio contributo non sia considerato come un esempio di ricerca svolta secondo le più inderogabili regole scientifiche che i nostri maestri ci “imponevano” appena ci accettavano come allievi. Alcuni potrebbero affermare che si tratta di un lavoro disarticolato, ma sarebbe un giudizio fuorviante, perché tutto è invece legato a una logica precisa che si fonda su una seria indagine storica orientata alla comprensione degli eventi, non sulla volontà di far prevalere una mia personale interpretazione. Sempre proseguendo nell’autocritica, mi piace riproporre quanto un eccellente collega (e amico carissimo) scomparso non molti anni or sono, il professor Matteo Pizzigallo, ordinario presso l’Università di Napoli Federico ii, amava ricordare, con la sua autorevolezza e il suo indiscutibile acume. Pizzigallo sosteneva che i ricercatori giovani, all’inizio del loro percorso accademico, dovevano esaminare i documenti con il microscopio, mentre i vecchi docenti, giunti al termine della loro carriera, potevano usare anche il cannocchiale o, addirittura, il telescopio. Scrivendo questo lavoro, ormai novantunenne, mi sono collocato nella seconda categoria, quella dei vecchi docenti giunti al termine della carriera. Il lavoro è una narrazione dei fatti, quasi un romanzo sui tanti conflitti esistenti, sul grande disordine del mondo.
Il sonno della ragione
15,00 €
Questo libro è soprattutto una raccolta di riflessioni dell’autore maturate nel corso degli anni durante le lezioni da lui tenute all’Università e le numerose conferenze cui ha partecipato anche dopo il suo collocamento a riposo, con l’aggiunta di alcune considerazioni sulla situazione internazionale che si è venuta a creare negli ultimi mesi, all’indomani dello scoppio della guerra russo-ucraina e di quella in Medio Oriente. L’autore non ha seguito uno schema preciso, preferendo scrivere liberamente. Nel corso dei tanti anni del suo insegnamento, gli studenti gli chiedevano spesso di fare una panoramica della situazione internazionale, durante la quale dialogavano. Questo contributo è dunque, più che un libro, una lunga conversazione come quelle che l’autore intratteneva con i suoi allievi sul grave disordine mondiale che sta caratterizzando questo periodo della storia e sulla necessità di ricostruire quel nuovo equilibrio invocato da molti. In questo libro appare evidente come Buccianti continui a credere che la Russia avrebbe dovuto essere considerata, com’era stato concordato a Pratica di Mare, un partner fondamentale dell’Europa.
| Autore | GIOVANNI BUCCIANTI |
|---|---|
| Dimensioni | 14×20,5 |
| Formato | Cartaceo |
| ISBN | 979-12-80920-38-6 |
| Lingua | Italiano |
| Lunghezza | 140 pagine |
| Editore | La Vela |























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