Quel complesso insieme di tradizioni, costumi, atteggiamenti mentali e istituzioni che appartiene al nostro medioevo occidentale, e che noi usiamo indicare con il termine policomprensivo di “cavalleria”, si sviluppò lentamente a partire dal X secolo (ma le sue radici profonde sono ben più antiche) per giungere a maturazione tra XI e XIII – l’“età cavalleresca” per eccellenza: quella delle crociate, degli Ordini religioso-militari, della cultura cortese – e quindi lentamente decadere, non senza però episodici “ritorni di fiamma”, anzi talora autentici revival. Se da un lato, ad esempio, l’uso massiccio delle fanterie e l’impiego dell’artiglieria dettero, a partire dalla fine del Quattrocento, un colpo definitivo al già provato prestigio militare della cavalleria, è un fatto che il Cinquecento segnò in parecchi paesi, Italia compresa, un ritorno d’interesse per tutto quanto riconduceva alla mentalità cavalleresca e a quella nobiliare che in essa trovava il primo e più vitale nutrimento. L’esser “cavaliere”, sia pure di uno dei molti ordini creati dai vari sovrani a partire dalla fine del medioevo per premiare e per tenere legati alla loro casa i sudditi più capaci e intraprendenti, costituì un vanto per generazioni intere di piccoli nobili e di borghesi arricchiti o illustrati da professioni liberali.
La croce, il sangue, le rose
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Il libro che qui si presenta nasce dall’interesse nutrito d’inquietudine di un medievista provvisto di forti curiosità – diciamo pure di intense passioni – per fasi e periodi che sul piano propriamente storico vanno dall’antichità non solo grecoromana all’età moderna e addirittura contemporanea, mentre su altri piani si avventurano volentieri sui cammini dell’antropologia culturale, della “scienza delle religioni”, dell’archeologia, della filologia, dell’iconologia, dell’orientalistica. Nel contesto del dibattito suscitato dagli scritti di Franco Cardini sulla cavalleria medievale, due saggi rispettivamente dovuti a Elena Muzzolon e ad Alvaro Barbieri hanno incontrato in modo specifico e centrale l’oggetto dello studio cardiniano in rapporto all’opera generale dello studioso, alla sua genesi e al suo significato: il senso e la natura dell’esperienza cavalleresca. Tema che va ben oltre il pur molto ampio panorama delle istituzioni, delle strutture, dei “caratteri originali” della cavalleria e in ultima analisi del suo stesso senso.
| Autore | FRANCO CARDINI, ALVARO BARIBIERI, ELENA MUZZOLON |
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| Dimensioni | 14×20,5 |
| Formato | Cartaceo |
| ISBN | 979-12-80920-75-1 |
| Lingua | Italiano |
| Lunghezza | 184 pagine |
| Editore | La Vela |

























