Racconti pandemoniaci

12,00 

In questi racconti Alfio Krancic, maestro della matita, dimostra di saperci fare anche con la penna. Le sue storie, permeate da un’ironia pungente e a tratti dissacrante rispetto alla nuova religione civile del politicamente corretto, della cultura woke e della cancel culture, prendono di mira, innanzitutto, il periodo pandemico, con le surreali declinazioni politico-sanitarie che lo hanno contraddistinto. I suoi sono racconti “vietati ai maggiori” (ovvero, agli antropologicamente superiori per elezione) e a coloro che fanno dell’antifascismo militante il ronzino di battaglia di una campagna elettorale infinita, un collante in grado di garantire il paradiso ai suoi eletti (in mancanza di classe operaia), che, grazie a un terrorismo psicologico che si appella costantemente al pericolo di una “deriva delle destre”, per anni hanno costruito (e continuano a costruire) fortune professionali, scalate sociali e cerchi magici di potere. Le politiche dirittociviliste e la retorica dell’accoglienza indiscriminata, accompagnate da una critica feroce dell’apparato mediatico, sono gli altri ingredienti – piccantissimi – di una raccolta in grado di far ridere e riflettere.

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Una raccolta da assaporare in ogni singola parola. Politicamente scorrettissimi, i racconti di Alfio Krancic rappresentano un perfetto antidoto contro il logorio della sinistra arcobaleno.

Autore

ALFIO KRANCIC

Dimensioni

14×20,5

Formato

Cartaceo

ISBN

979-12-80920-66-9

Lingua

Italiano

Lunghezza

94 pagine

Editore

La Vela

Alfio Krancic

Alfio Krancic nasce a Fiume nel 1948. Un anno dopo si trasferisce con la sua famiglia a Firenze e trascorre la prima parte dell’infanzia in un campo profughi, dove vengono raccolti i giuliani-dalmati, italiani esuli dalla Grecia e profughi provenienti da altri paesi europei. Nel ’54 lascia il campo profughi stabilendosi in una casa nei dintorni di Firenze. Negli anni settanta, dopo un inizio satirico su giornaletti studenteschi ciclostilati, Krancic comincia a collaborare con periodici giovanili legati alla destra come “Linea” e “La Voce della Fogna”, diretti rispettivamente da Pino Rauti e Marco Tarchi. Negli anni ottanta la passione per la satira diventa una vera e propria professione. Inizia così una lunga carriera sui quotidiani nazionali: nel 1988 pubblica su “La Gazzetta di Firenze”, nel 1990 su “Il Secolo d’Italia”, nel 1992 Vittorio Feltri lo chiama a “L’Indipendente” e poi, nel 1994, a “il Giornale”. Krancic ha inoltre collaborato con la pagina fiorentina de “la Repubblica”, con “L’Italia Settimanale”, “Il Giornale di Bergamo”, “Il Corriere Adriatico” e altre testate minori. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive sulle reti nazionali della RAI. Ha pubblicato cinque raccolte di vignette (Matite furiose, 1994; Titanic Italia, 1996; Guerre stellari, 1999; Scherzi d’Autore, 2004) e una raccolta di racconti fantasatirici (La grande invasione, 2014).

Edizioni La Vela