“Con la Costituzione che regola la nostra democrazia partecipiamo a un gioco a somma positiva, in cui tutti vincono. Potrà sembrare strano nel contesto di una sfiducia generalizzata nella politica e nella possibilità di raddrizzare le storture della nostra vita pubblica, ma solo tornando a partecipare potremo sentirci parte di un corpo vibrante, di un popolo sovrano dove libertà, uguaglianza e solidarietà sono i pilastri del nostro vivere insieme. L’unico modo per andare avanti è discutere a fondo dei valori che sono importanti per il Paese, in questo momento e nei prossimi decenni, in modo da far crescere e rinsaldare una democrazia che dipende dalle conoscenze, dalle aspirazioni e dalle competenze del suo popolo. Solo votando si diventa membri adulti di questa comunità e si beneficia di un diritto conquistato con fatica” (Susan E. George e Ugo Marino Bianchi).
Al voto. Riflessioni sull’astensione e le sue conseguenze
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Alla domanda “a che serve votare?”, che molti pongono, qui si prova a rispondere soppesando cosa lasciamo sul piatto della bilancia, in termini di rinunce, come conseguenza dell’astensione. Soprattutto quando si eleggono i rappresentanti nelle istituzioni, ai diversi livelli, ogni volta si rinnova un segmento del circuito democratico, e questo accade indipendentemente da quanti elettori eserciteranno il diritto-dovere di voto. Chi non si reca alle urne non partecipa, elargisce un peso specifico maggiore ad altri nelle scelte e affievolisce la legittimazione delle istituzioni.
| Autore | SAULLE PANIZZA |
|---|---|
| Dimensioni | 14×20,5 |
| Formato | Cartaceo |
| ISBN | 978-88-99661-49-6 |
| Lingua | Italiano |
| Lunghezza | 60 pagine |
| Editore | La Vela |













