“La Russia si sente assediata (una vecchia sindrome di cui fatica a liberarsi), ma non ha torto quando constata che la NATO ha incorporato le repubbliche del Baltico e sembra decisa a fare altrettanto, alla prima occasione, con l’Ucraina e la Georgia. Se stiamo combattendo una nuova Guerra Fredda, le responsabilità sono, come sempre, numerose; ma quelle della NATO mi sembrano particolarmente evidenti” (dalla prefazione di Sergio Romano).
Ritorno al futuro. La crisi dell’Europa dopo la Guerra Fredda
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Che cosa ha scatenato la guerra in Europa nella prima metà del Novecento? Perché gli anni del dopoguerra sono stati molto più pacifici? Che cosa accadrà all’Europa dopo la fine della Guerra fredda? In questo saggio pubblicato nel 1990 sulla rivista “International Security”, il celebre studioso di relazioni internazionali, John J. Mearsheimer, si pone tutte queste domande arrivando alla conclusione che “le chiavi di lettura della guerra e della pace si nascondono nella struttura del sistema internazionale, piuttosto che nella natura dei singoli stati”. La causa principale del problema, riflette Mearsheimer, è la natura anarchica del sistema internazionale. Nell’anarchia non esiste un organo superiore o sovrano che protegga gli stati gli uni dagli altri. Questo vale anche per l’Unione Europea dopo la fine della Guerra fredda, periodo, quest’ultimo, che aveva rappresentato un’era di relativa pace in Europa per tre ragioni principali: il bipolarismo della distribuzione del potere sul continente; l’uguaglianza nella potenza militare tra le due superpotenze (Usa e Unione Sovietica); l’apparizione di armi nucleari che aveva reso la deterrenza molto più robusta.
Con un’introduzione esclusiva.
| Autore | JOHN J. MEARSHEIMER |
|---|---|
| Dimensioni | 12×18 |
| Formato | Cartaceo |
| Lingua | Italiano |
| Editore | La Vela |
| ISBN | 978-88-99661-48-9 |
| Lunghezza | 172 pagine |














